Sei una pera o una mela? Scopriamo cosa significa.


Negli anni 50 Jean Vague identificò i modelli di distribuzione del grasso corporeo, essi rappresentano un sistema di classificazione delle zone in cui si accumula maggiormente massa grassa.

Le zone variano in base al sesso e ad ognuna è associata una determinata morfologia.      

Alla donna è associata la tipologia ginoide, definita anche “a pera”, per l’accumulo di grasso localizzato prevalentemente su fianchi, glutei e cosce, mentre all’uomo è associata la tipologia androide, “a mela”, per il prevalente accumulo di grasso nella zona addominale.

E’ presente anche una terza tipologia, quella mista, nella quale si ha una distribuzione uniforme del grasso corporeo e presenta caratteristiche intermedie rispetto alle precedenti.

La differente distribuzione di adipe è visibile anche in condizioni fisiologiche in quanto l’accumulo di grasso localizzato è legato all’azione degli ormoni sessuali, ne è un esempio il periodo successivo alla menopausa, nel quale si verifica una riduzione dei livelli di estrogeni con conseguente aumento del grasso a livello viscerale.

Nonostante ciò, la distribuzione del grasso in entrambi i sessi si modifica a seconda dei vari periodi della vita. Il tessuto adiposo nei bambini non presenta particolari differenze, in entrambi i sessi si ha una maggiore quantità di grasso sottocutaneo rispetto a quello viscerale, mentre dopo i 12 anni si ha un aumento di quest’ultimo nei maschi. Anche in età adulta gli uomini tendono ad avere una maggiore quantità di tessuto adiposo viscerale rispetto alla donna, mentre il tessuto adiposo sottocutaneo è superiore nella donna piuttosto che nell'uomo. Con l’avanzare dell’età, il tessuto adiposo viscerale tende ad aumentare nell’uomo, a discapito di quello sottocutaneo, mentre le donne mantengono livelli bassi di tessuto adiposo viscerale fino ai 26 anni, dopo i 30 anni tenderà ad aumentare, specialmente nel periodo post-menopausa.

Il conoscere quali sono le zone in cui si accumula maggiormente la massa grassa è importante soprattutto da un punto di vista clinico perché determinano una predisposizione al manifestarsi di differenti patologie

Quali sono le caratteristiche dell’obesità androide e ginoide?

Obesità androide: è associata ad un accumulo di grasso localizzato a livello toracico, addominale, dorsale e cerviconucale. Viene detta anche obesità centrale o viscerale infatti è associata ad un elevato deposito di adipe intraviscerale, quindi situato a livello profondo, tra gli organi interni

E’ tipica dell’uomo ma può colpire anche la donna dopo la menopausa.

Tale tipo di obesità predispone l’individuo a patologie legate a disturbi cardio-metabolici come: diabete, dislipidemie, ipercolesterolemia, ipertensione arteriosa, malattie cardiovascolari, insulino-resistenza, alcuni tipi di tumori, infarto miocardico, ecc. 

Obesità ginoide: è associata ad un accumulo di grasso localizzato nella zona gluteo-femorale. Viene chiamata anche obesità periferica o sottocutanea, infatti, al contrario di quella androide, è caratterizzata da un maggior accumulo di adipe a livello sottocutaneo. È tipicamente femminile, anche se in caso di squilibri ormonali può colpire anche gli uomini, ed è associata a complicanze circolatorie e meccaniche quali: varici, capillari, linfedema, cellulite, artrosi, ecc. Chi ha una obesità di tipo ginoide ha un minor rischio di sviluppare malattie croniche legate all'obesità e al sovrappeso.

A questo punto è bene capire quale sia la differenza tra grasso viscerale e grasso sottocutaneo


Come si può notare dall’immagine, la tipologia androide è caratterizzata da grandi cellule adipose insulino-resistenti mentre le cellule adipose della zona gluteo-femorale sono piccole ed insulino-sensibili. Inoltre, gli adipociti della regione addominale hanno una maggior quantità di recettori adrenergici e sono più sensibili di quelli gluteo-femorali all’accumulo e al rilascio di trigliceridi.

Ma cosa vuol dire tutto ciò?

Semplicemente che un soggetto di tipo androide tende ad ingrassare più facilmente ma è anche più sensibile agli effetti benefici dell’esercizio e della dieta quindi dimagrisce con più facilità rispetto alle donne con tipologia ginoide perché il grasso gluteo-femorale risponde meno velocemente ai programmi di allenamento.
La fregatura del grasso localizzato è che se perdiamo peso sarà l’ultimo ad andarsene ma se prendiamo peso sarà il primo posto dove verrà accumulato!

Come faccio a capire se ho un’obesità androide o ginoide?

Per valutare se si tratta di obesità di tipo androide o ginoide si può utilizzare il rapporto vita/ fianchi (WHR): la circonferenza vita di solito si misura a metà altezza tra la spina iliaca superiore e l’arcata costale (a livello dell’ombelico), nel punto più stretto, mentre la circonferenza fianchi si rileva nel punto più prominente dei glutei.

Si parla di obesità di tipo androide quando il rapporto WHR è maggiore di 0,85, mentre si parla di obesità ginoide quando il rapporto WHR è inferiore a 0,79.

Nella tabella sottostante cono riportati i valori di riferimento per il WHR. Chi supera tali valori è considerato ad alto rischio di problemi legati all’obesità.

Un altro metodo che viene utilizzato per valutare il rischio di patologie cardiovascolari è la misurazione della circonferenza addominale, che valuta fedelmente la quantità di grasso a livello viscerale. 



Infatti, udite udite, è sufficiente la riduzione di 1 cm di giro vita per avere una diminuzione del 4% del grasso viscerale!!


Per misurare correttamente la circonferenza addominale occorre:

  • Posizionare il metro sull’addome nudo, proprio sopra alle ossa del bacino;
  • Il nastro deve essere ben disteso, non comprimere la pelle e parallelo al pavimento;
  • Il soggetto deve essere rilassato e deve avere espirato prima di effettuare la misurazione.

I rischi per la salute aumentano notevolmente quando il punto vita supera i 102 cm nell’uomo e gli 88 cm nella donna.

Sotto sono riportati i valori di riferimento. Come si può vedere anche una circonferenza vita superiore ai 94 cm nell’uomo e superiore agli 80 cm nella donna determina un aumento del rischio di complicazioni metaboliche ed è bene che tale valore non aumenti ulteriormente.

Propongo anche questa ultima tabella che riporta la stretta correlazione tra la circonferenza addominale e il BMI, insieme, infatti, mi consentono di valutare in maniera significativa il rischio di complicanze cardio-metaboliche in  pazienti obesi.

Occorre pertanto, tenere in considerazione non solo il BMI ma anche la circonferenza addominale essendo un appurato fattore di rischio cardiovascolare.
In conclusione, quindi, essere morfologicamente una mela o una pera dovrebbe farci riflettere sulle conseguenze di salute che implicano quello stato e stimolare nuove motivazioni affinchè quello stato venga rimosso.

Dott.ssa Sara Buratti

Chinesiologa

saraburatti8@gmail.com



Fonte

- Louis J. Aronne MD, Classification of Obesity and Assessment of Obesity-Related Health Risks, Volume 10, Issue S12, pages 105S–115S, December 2002

- https://it.wikipedia.org/wiki/Fenotipo_(Jean_Vague)

- http://www.differencebetween.net/science/health/difference-between-android-and-gynoid-obesity/

- http://www.nonsolofitness.it/divulgazione-scientifica/dimagrimento-localizzato/distribuzione-grasso.html

- P. Björtorp, MD, Classification of obese patients and complications related to the distribution of surplus fat, Am J C/in Nuir 1987;45:1 120-5. P.

- Jacob C. Seidell, Epidemiology- definition and classification of obesity, Clinical obesity in adults and children, 2005.

- M. Krotkiewski, P. Bjorntorp, L. Sjostrom, and U. Smith, Impact of Obesity on Metabolism in Men and Women importance of regional adipose tissue distribution, J Clin Invest. 1983 Sep; 72(3): 1150–1162.

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