La storia del Pilates


E’ già da diverso tempo che si sente parlare di pilates. L’esplosione di tale disciplina si è avuta, più precisamente, una decina di anni fa, con una diffusione che è cresciuta esponenzialmente anno dopo anno.

E’ un metodo complesso sul quale c’è molto da dire, ma per poter comprendere meglio i vari elementi che lo costituiscono ed i motivi che lo hanno reso celebre, occorre partire dalla sua nascita e dai suoi primi passi nel mondo delle attività legate al benessere psicofisico.

Il Sig. Pilates

E’ sorprendente pensare che una disciplina così strutturata e, se vogliamo, complessa come il pilates, sia stata creata quasi un secolo fa e sia ancora così attuale. Ma Joseph Hubertus Pilates non era certo un bambino come tutti gli altri. Nato a fine ottocento in Germania, con seri problemi di salute, decise di reagire e di ribellarsi a questa condizione; voleva sconfiggere l’asma, il rachitismo e la febbre reumatica che lo stavano seriamente debilitando. Questa fu la spinta che lo portò ad avvicinarsi allo studio del corpo umano, che approfondì grazie ad un libro di anatomia che gli venne regalato dal medico di famiglia.

La sua curiosità ed il suo spirito da osservatore lo avevano portato ad interessarsi anche allo studio dei movimenti degli animali, perché era sempre alla ricerca di modi nuovi per capire e perfezionare l’uso del corpo.

Ecco alcuni degli esercizi del metodo pilates ispirati appunto ai movimenti degli animali: l’esercizio del gatto, la posizione dell’elefante, il tuffo del cigno e l’esercizio del cobra.

La sua determinazione lo portò ad inventare un tipo di ginnastica così efficace da trasformare un bambino debole e malaticcio in un quattordicenne dal fisico sano ed armonioso, al punto da essere usato come modello per la realizzazione di tavole anatomiche.

Sperimentò numerose discipline sportive ma quelle che influirono maggiormente sul suo metodo furono la boxe, la ginnastica, il body building, lo yoga, il tai chi e la meditazione zen.

Cercò di fondere gli aspetti migliori delle discipline fisiche occidentali con quelli delle tecniche orientali che lo avevano colpito, arrivando poi a creare una nuova tecnica da lui inizialmente chiamata “Contrology”.

Con tale termine voleva indicare il controllo totale del corpo da parte della mente durante il movimento. La nascita del metodo e la messa a punto dei suoi esercizi vengono associati al periodo di prigionia al quale fu costretto Joseph durante la Prima Guerra Mondiale. Infatti, nonostante la difficile situazione, non si perse d’animo ed organizzò allenamenti per sé stesso e per i suoi compagni, affinando così le sue teorie sulla salute e sul movimento.

Proprio in questo periodo ebbe modo di farsi notare; infatti, nel 1918, durante una delle più gravi epidemie di influenza della storia (soprannominata "spagnola"), la quale uccise milioni di persone in tutta Europa, nessuna delle persone che si era sottoposta ai suoi allenamenti ebbe grandi conseguenze  poiché, probabilmente, erano diventate più robuste e forti fisicamente.

In seguito, lavorò come infermiere in una base militare sull’Isola di Man, vivendo a contatto con soldati reduci di guerra, feriti ed allettati, una realtà completamente diversa rispetto a quella che aveva vissuto fino a quel momento. Il suo metodo, infatti, prevedeva esercizi eseguiti a corpo libero che non erano adatti alla situazione che gli si era presentata, dovette quindi escogitare un metodo diverso di allenamento.  E fu proprio in questa circostanza che ebbe la grande intuizione di montare un sistema a molle sui letti per consentire ai soldati di allenarsi e di tonificare i muscoli, prima ancora di rimettersi in piedi (da questa esperienza nasceranno le macchine del metodo pilates, diventate strumento base di tale disciplina). Tali attrezzature creavano delle resistenze che irrobustirono i fisici dei soldati, consentendogli di guarire più velocemente.


Da quel momento il suo metodo iniziò ad essere guardato con interesse e con curiosità dall’esterno!

Inizialmente si diffuse nel mondo della danza, grazie all’incontro con un noto coreografo ed analista del movimento, che rimase così colpito dal metodo pilates da inserirne alcune parti all’interno del proprio lavoro. 

Per lungo tempo restò un segreto confinato solamente a questa realtà, ma col tempo raggiunse anche altri ambienti (atleti, attori, medici) fino ad arrivare alla gente comune, grazie soprattutto al lavoro della moglie e dei suoi studenti che continuarono a portare avanti i suoi insegnamenti e a divulgarne il metodo, il quale non smise mai di crescere.

Joseph Hubertus Pilates a 57 e ad 82 anni
Joseph Hubertus Pilates a 57 e ad 82 anni

E se i risultati sono questi, non si fa fatica a capirne i motivi!!

Dott.ssa Sara Buratti

Chinesiologa

saraburatti8@gmail.com



Fonti

  • Appunti e materiale del corso di “pilates training” tramite la Fitness best innovation (FBI team)
  • Vicky Timón, Enciclopedia degli esercizi di pilates, Elica Editrice, 2014
  • Paul Massey, Anatomia del pilates, Edi. Ermes, 2009
  • http://www.powerpilates.it/
  • http://www.my-personaltrainer.it/salute/pilates.html