Odiare il proprio corpo - il caso clinico di Vincent Mancino


Vincent Mancino, 26 anni. Fin dai primi anni dell’adolescenza manifesta preoccupazioni eccessive per i suoi presunti difetti fisici: imperfezioni e cicatrici cutanee, capelli radi e sottili, orecchie asimmetriche, un corpo gracile e non abbastanza muscoloso. Nonostante il suo aspetto appaia normale, si dice assolutamente convinto di essere “brutto” e “repellente”; ed è anche certo che a causa della sua bruttezza gli altri lo compatiscono e lo prendono in giro di nascosto.

Vincent passa 5/6 ore al giorno controllando allo specchio (o su qualsiasi superficie riflettente, comprese finestre o vetri) le varie parti del suo corpo che non gli piacciono, si tira le orecchie per cercare di “pareggiarle”, si pettina per trovare acconciature che possono “dare l’illusione di volume” e confronta il proprio aspetto con quello di altre persone. Si stuzzica compulsivamente la pelle, a volte utilizzando lamette da barba, per tentare di “ripulirla”; tutte le mattine fa ginnastica e solleva pesi; indossa abitualmente diverse T-SHIRT, una sopra l’altra, per sembrare più robusto; porta quasi sempre un berretto per nascondere i capelli. Si è anche sottoposto a un trattamento dermatologico, che non gli sembra aver migliorato lo stato della sua pelle.

Durante gli anni del liceo ha perso molti mesi di scuola perché le preoccupazioni riguardo al suo aspetto gli hanno impedito di fare i compiti a casa, l’hanno spinto a asciare l’aula per andare a controllarsi allo specchio e l’hanno fatto sentire in imbarazzo all’idea di essere visto da insegnati e compagni; ha quindi interrotto gli studi ed è diventato sempre più isolato socialmente. Non ha mai pensato di avere relazioni sentimentali, “perché nessuna ragazza vorrebbe uscire con un uomo così brutto”; ha invece spesso considerato l’idea di suicidarsi, “perché non vale la pena di vivere quando uno sembra un mostro e gli altri lo evitano a causa della sua bruttezza”. I genitori si sono preoccupati anche delle sue reazioni violente che avvengono quando cercano di allontanarlo dallo specchio e dai comportamenti aggressivi che manifesta quando si sente particolarmente arrabbiato per via del suo aspetto. 

Vincent ha riferito umore depresso, perdita di piacere, bassa autostima, difficoltà di concentrazione e pensieri di suicidio, tutti sintomi che attribuisce alle preoccupazioni per i suoi difetti fisici. Per arginare il disagio provocato da tali preoccupazioni beve alcol e fuma marijuana; per diventare muscoloso assume regolarmente integratori proteici, ma afferma di non aver mai fatto uso di steroidi anabolizzanti o farmaci simili, né altre sostanze di abuso. Ha sofferto di problemi di ansia nelle situazioni sociali, che ritiene essere dovuti al fatto di sentirsi “stupido”, ma che non sono presenti attualmente (nel momento del colloquio). 

Ci troviamo di fronte ad un ragazzo che soffre di dismorfismo corporeo e non ha assolutamente consapevolezza di soffrirne. Infatti, Vincent crede fermamente di essere brutto e che i suoi “difetti” (oggettivamente non evidenti) sono reali e non legati ad un malessere interiore (Barnhill, 2014)

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Dott.ssa Giulia Giambenini

Dott.ssa in Psicologia

giulia.gmbn@gmail.com