Premesso che per rispondere a questa domanda bisognerebbe analizzare persona per persona la storia personale, in linea generale, secondo i ricercatori comportamentali e cognitivi sono due i meccanismi alla base dello scatenamento delle abbuffate:
Dopo aver conosciuto l'ideatore di questa famosa disciplina, Joseph Hubertus Pilates e come sia nata (vedi: La storia del pilates), entriamo nel vivo dell’argomento cercando di chiarire cosa sia effettivamente il pilates.
Potremmo definire il pilates semplicemente come una ginnastica funzionale che ha l’obiettivo di riportare il corpo alla sua corretta funzionalità, per poterlo utilizzare al meglio nello svolgimento delle attività quotidiane.
Ma come facciamo a sapere se il nostro corpo è funzionale?
Per rispondere a questa domanda, occorre introdurre prima due concetti importanti sui quali si basa il metodo pilates: la mobilità e la stabilità articolare, entrambe legate a loro volta alla forza ed elasticità muscolare.
Per chi non ama leggere vi riassumo tutto in due righe:
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Alcuni accorgimenti per riuscire a ridurre le abbuffate in accordo con l’orientamento cognitivo comportamentale (che ha mostrato risultati efficaci negli studi controllati)
Questo articolo ha lo scopo di fornire alcune informazioni rispetto alla problematica sempre più frequente dell’alimentazione incontrollata.
Cosa caratterizza l’alimentazione incontrollata?
Il disturbo da alimentazione incontrollata si distingue per la presenza di episodi ricorrenti di abbuffate. Nello specifico l’abbuffata è caratterizzata da due caratteristiche precise:
E’ già da diverso tempo che si sente parlare di pilates. L’esplosione di tale disciplina si è avuta, più precisamente, una decina di anni fa, con una diffusione che è cresciuta esponenzialmente anno dopo anno.
E’ un metodo complesso sul quale c’è molto da dire, ma per poter comprendere meglio i vari elementi che lo costituiscono ed i motivi che lo hanno reso celebre, occorre partire dalla sua nascita e dai suoi primi passi nel mondo delle attività legate al benessere psicofisico.
Ormai sono tantissime le evidenze che il consumo eccessivo di zucchero bianco da cucina (cioè il saccarosio) sia davvero pericoloso per la salute delle persone e svolga un ruolo determinante nelle malattie non trasmissibili, soprattutto obesità, diabete tipo II, ipertensione.
AUTO-MOTIVAZIONE
Quante volte vi siete riproposti di dimagrire o di fare più attività fisica ma poi non ci siete riusciti? Non c’è nulla di cui vergognarsi. Modificare delle abitudini malsane in alcune più salutari è molto difficile e frustrante. I cambiamenti dello stile di vita richiedono modificazioni nelle motivazioni e nelle intenzioni. Avere grandi obiettivi (“voglio perdere 5 kg in due settimane”; “farò la maratona”) è bellissimo, ma avere obiettivi realistici ci prepara maggiormente alle sfide che ci aspettano, permettendoci di redigere per tempo piani specifici per affrontarle.
Ormai è qualche anno che sono iniziati gli studi sul digiuno intermittente ed io che mi interesso e lavoro a Rimini come Biologo nutrizionista ero già informato a riguardo, senza però, sarò sincero, scendere troppo nel dettaglio. Già avevo letto alcuni lavori scientifici del dott. Valter Longo, stimato ricercatore italiano.
Sennonché qualche sera fa’, quella che era la conoscenza di pochi addetti ai lavori, è diventata la novità del momento grazie al servizio della “Iena Toffa” su quella che è stata denominata la dieta “mima digiuno”. Che significa mima digiuno?
Un problema che si associa al dismorfismo corporeo è la dipendenza dal “ritocchino”, ossia ricorrere frequentemente alla chirurgia estetica per modificare quelle parti di sé che vengono ritenute brutte. Quello che è successo in maniera eclatante a questi personaggi, che hanno fatto del bisturi la loro arma…letale.
Il dismorfismo corporeo è un termine adottato negli ultimi anni per indicare una persona che è costantemente ed eccessivamente preoccupata verso un difetto minimo o immaginario nel proprio corpo. Da dove nasce questa preoccupazione? I motivi possono essere diversi da una persona all’altra, ma tutti noi veniamo influenzati, chi più chi meno, dall’ambiente in cui viviamo.
Oggi la nostra società ci propone modelli di bellezza “ideale” che sono irraggiungibili per la maggior parte delle persone. Ad esempio, le foto di modelle/i prima di essere pubblicate subiscono dei ritocchi che eliminano ogni piccola e umana imperfezione.
reale modificata
reale modificata
Vincent Mancino, 26 anni. Fin dai primi anni dell’adolescenza manifesta preoccupazioni eccessive per i suoi presunti difetti fisici: imperfezioni e cicatrici cutanee, capelli radi e sottili, orecchie asimmetriche, un corpo gracile e non abbastanza muscoloso. Nonostante il suo aspetto appaia normale, si dice assolutamente convinto di essere “brutto” e “repellente”; ed è anche certo che a causa della sua bruttezza gli altri lo compatiscono e lo prendono in giro di nascosto.
Vincent passa 5/6 ore al giorno controllando allo specchio (o su qualsiasi superficie riflettente, comprese finestre o vetri) le varie parti del suo corpo che non gli piacciono, si tira le orecchie per cercare di “pareggiarle”, si pettina per trovare acconciature che possono “dare l’illusione di volume” e confronta il proprio aspetto con quello di altre persone. Si stuzzica compulsivamente la pelle, a volte utilizzando lamette da barba, per tentare di “ripulirla”; tutte le mattine fa ginnastica e solleva pesi; indossa abitualmente diverse T-SHIRT, una sopra l’altra, per sembrare più robusto; porta quasi sempre un berretto per nascondere i capelli. Si è anche sottoposto a un trattamento dermatologico, che non gli sembra aver migliorato lo stato della sua pelle.
Effetti benefici del cacao
Innanzitutto diciamo che la fava del cacao “crudo” rappresenta uno tra i più potenti antiossidanti naturali, capace quindi di rallentare l’invecchiamento umano.
Meno nota è forse la sua azione antipertensiva nei soggetti con familiarità a questa insidiosa malattia.
I polifenoli del cacao infatti sarebbero in grado di prevenire in modo efficace l’ipertensione, e svilupperebbero anche una potente azione cardio-preventiva nei soggetti diabetici di tipo II aumentando il colesterolo cosi detto “buono” (HDL) riducendo quello totale.
Il cacao, Theobroma cacao, nome dato da Linneo, significa “cibo degli dei” e viene coltivato da
millenni.
La parte della pianta che si utilizza sono i semi all’interno del frutto. Le prime civiltà ad utilizzarlo furono quelle precolombiane dei Maya e degli Atzechi. Quest’ultimi lo utilizzavano per la preparazione di una bevanda amara chiamata “xocolātl” che aromatizzavano con vaniglia e bacche. Un’altra ricetta tradizionale univa le fave di cacao al peperoncino creando un intruglio piuttosto afrodisiaco.
Non a caso, il cacao divenne ben presto simbolo di fertilità, energia e vita.
Il chicco di cacao fu anche utilizzato come denaro degli Aztechi.
E’ qualche anno che l’olio di palma è di fatto l’ingrediente alimentare più discusso e dibattuto in assoluto ed onestamente non se ne può più.
Questa pubblica gogna accadde anche per il burro e per le uova qualche anno fa, poi totalmente scagionate dall’essere l’alimento killer.
Come tutti, anche io ho i miei piatti preferiti ed i miei cavalli di battaglia ed il riso venere è uno di questi.
Sicuramente lo amo perchè porta con se una lunga lista di aspetti positivi per la salute ma soprattutto ...
COME IDENTIFICARE UN RAPPORTO MALSANO VERSO AL CIBO
.....la paziente riporta che in quel periodo ha poco tempo per mangiare poiché lavora tutto il giorno e siccome crede che il pasto debba essere consumato lentamente, masticando ogni singolo boccone più e più volte e meditando su ciò che si mangia, a volte salta il pranzo piuttosto di non mangiare secondo la modalità che lei ritiene corretta. Se va bene mangia una sola volta al giorno, ma non consuma un quantitativo adeguato di calorie.
Inizia ad avere amenorrea (assenza di ciclo mestruale) e arriva a pesare 35kg, questo un anno e mezzo prima del ricovero.
COME IDENTIFICARE UN RAPPORTO MALSANO VERSO IL CIBO
Steve Bratman, coniò il termine “ortoressia nervosa” (dal greco, orthos = giusto e orexis = appetito) che indica l’ossessione verso il cibo salutare, l’alimentazione e la qualità del cibo. Ne parlò per la prima volta in un articolo pubblicato nell’Ottobre 1997 nel Yoga Journal.
A tutt’oggi non esistono definizioni universali né dei criteri diagnostici formali, tuttavia dalla pratica clinica sappiamo che la motivazione delle persone che soffrono di ortoressia non è quella di perdere peso ma di raggiungere una sensazione di perfezione o purezza (Bratman, 1997). Queste persone tendono a seguire un’alimentazione che è collegata ad una filosofia o teoria, e più la dieta è restrittiva e complicata, più la persona è attratta da essa.
Le festività natalizie sono ormai alle porte ed è usanza appurata passare il Natale e le altre festività all'insegna dell'abbondanza, specialmente alimentare; si sta a tavola molto a lungo ed inevitabilmente si prende peso.
Il Natale per molte persone porta con sé sentimenti contrastanti: da un lato è un periodo molto atteso perché occasione per riunire la famiglia, dall'altro genera ansia e preoccupazione di non riuscire a gestire il proprio peso e la propria alimentazione di fronte alla tavola imbandita.
La scelta del cibo che mangiamo, la filiera con cui viene prodotto, i modi ed i luoghi in cui lo consumiamo e la sua distribuzione sbilanciata nelle diverse aree del mondo segnano in modo decisivo la grave crisi alimentare che il Pianeta sta attraversando.
E’ stata proprio questa la grande tematica che EXPO’, finito da poco più di un mese, ha rimesso al centro della coscienza critica di tutti noi.
La fame nel mondo esiste ed è giusto saperlo ed esserne informati continuando a denunciare lo spreco e sensibilizzare le persone sul diritto all’alimentazione.
A chi non è mai capitato dopo cena di aver voglia di un dolce, o di qualcosa di salato, magari davanti alla tv sul divano, con amici?! Oppure di svegliarsi nel bel mezzo della notte e aver voglia di mangiare qualcosa? Come sempre, il problema non sussiste se l’episodio è isolato, ma lo diviene quando il comportamento si ripete spesso.
Tratto da: Dalle Grave, R. (2004). Perdere e mantenere il peso. Un nuovo programma cognitivo comportamentale
Ingredienti per 2 persone:
160 g di riso per risotti
2 topinambur
2 carote
1 barbabietola lessata
500 ml di brodo vegetale
Sale e pepe
Olio extravergine
1 cucchiaino di timo tritato
1 scalogno
Tagliate la barbabietola a cubetti. Sbucciate e affettate la carote e i topinambur. Fateli rosolare in padella con (poco) olio extravergine per 10 minuti. In una pentola dal fondo spesso versate 1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva e lo scalogno tritato. Dorate lo scalogno e unite il riso. Mescolate con un cucchiaio di legno per un minuto e unite una parte del brodo bollente, fino a coprire il riso. Mescolate a poco a poco e unite altro brodo al bisogno. Dopo 5 minuti di cottura, unite nella pentola le carote e i topinambur, con il restante brodo. Portare il risotto a cottura e conditelo aggiungendo la barbabietola a cubetti, il timo tritato e un filo d'olio. Regolate di sale e di pepe e servite.
Con l'estate di San Martino ormai lasciata alle spalle, siamo entrati a tutti gli effetti nella fase finale dell'autunno che come ogni stagione porta con se i suoi prodotti. Uno di questi è il
semi-sconosciuto Topinambur.
Questa pianta, originaria del Nord America, Helianthus tuberosus, meglio conosciuto come rapa tedesca, carciofo di Gerusalemme o semplicemente Topinambur è una pianta perenne della stessa famiglia dei girasoli.
Halloween nonostante le sue origini celtiche è ormai diventata una festività anche italiana. Sono sempre più numerosi i bambini che il 31 ottobre si travestono da zombie e streghette e passano di casa in casa al ritornello di "dolcetto o scherzetto" Se non si vuole allora finire nei "guai" allora sarà meglio arrivare preparati e riforniti con qualche dolcetto. Ecco un'idea carina per una torta a tema.
E' mia impressione che ultimamente, nell'epoca nel sensazionalismo, ogni notizia tenda ad essere esasperata ed esagerata pur di suscitare l'interesse dei lettori e dell'opinione
pubblica.
Succede con tutto, con le notizie di politica, con quelle di cronaca, con quelle sull'immigrazione ed anche con le notizie di alimentazione.
Ciò che mi ha indotto a scrivere questo articolo ed esordire così è stata la voglia di dire la mia su quella che da ieri è la notizia che tiene banco. Infatti ieri è uscito un comunicato ufficiale dell'Organizzazione Mondiale di Sanità (OMS) affermando che la carne processata causa il
cancro.
Il nostro allenamento è efficace? Stiamo lavorando correttamente per raggiungere gli obiettivi prefissati? Un metodo semplice e affidabile per poter valutare se stiamo lavorando alla giusta
intensità è basarsi sulla nostra frequenza cardiaca. Ci consente di valutare il carico di lavoro interno, ovvero la risposta cardiaca al programma di allenamento che stiamo seguendo.
Per poter identificare qual è la frequenza cardiaca target, è necessario conoscere la nostra frequenza cardiaca massima!
Ultimamente gli studi scientifici si stanno concentrando molto sull’intestino e pian piano si è arrivati a capire che questo organo riveste un’importanza centrale per il benessere di tutto l’individuo tanto da essere stato soprannominato “secondo cervello”.
L’intestino, come tutti sanno, è l’organo deputato alla digestione ed assorbimento del cibo ma non solo.
E’ anche un’importantissima barriera tra l’interno e l’esterno del nostro corpo; è l’intestino a decidere cosa entra e cosa resta fuori. E fuori c’è un mondo.
Un mondo costituito da batteri,
virus e funghi che prende il nome di microbiota e che supera di circa 6 volte il numero di cellule che compone il nostro organismo.
Un kilo e mezzo di microrganismi “coinquilini” che vivono aggrappati alla parete intestinale con la quale interagiscono e comunicano. Viene da chiedersi chi sia l’ospite se noi o loro…
Sempre più spesso di questi tempi nascono diete e mode alimentari che con l’invitante prospettiva di farti perdere peso e guadagnare salute senza fatica attirano l’interesse di molte persone. L’industria alimentare cavalcando così, l’onda del profitto, lancia sul mercato prodotti innovativi e spesso considerati miracolosi da chi li acquista.
Il latte d’avena è uno di questi prodotti considerato d’elitè dalla frangia vegana e come tale venduto a caro prezzo.
Ma sarà veramente solo una moda oppure c'è di più?
Perché non siamo soddisfatti del nostro aspetto esteriore?
Un aspetto importante da affrontare legato al rapporto con il cibo è l’immagine che abbiamo del nostro corpo.
Una percezione negativa del proprio fisico è un importante fattore di vulnerabilità e mantenimento di atteggiamenti alimentari disadattivi. I fattori che influenzano lo sviluppo e il mantenimento dell’insoddisfazione verso il proprio corpo sono: l’ideale di bellezza, il controllo compulsivo del peso e delle forme corporee e gli evitamenti legati al corpo.
La Mindfulness viene definita da Jon Kabat Zinn (fondatore del suo uso clinico moderno) come il processo di prestare attenzione in modo particolare ed in maniera non giudicante, allo scorrere dell’esperienza nel presente momento dopo momento (Kabat-Zinn 1994, p.16). La Mindfulness è inoltre definita come la consapevolezza che emerge dal porre attenzione al momento presente sospendendo il giudizio. Questa pratica è risultata associata alla riduzione del BMI in soggetti sovrappeso (vedi anche "Indice di massa corporea: che cos'è e come calcolarlo"), alla riduzione del desiderio incontrollato (craving) di cibo e alla riduzione degli episodi di abbuffata (binge eating).
Sicuramente a tutti noi sarà capitato di raggiungere il bliss point con il nostro patner, ma anche con altra gente, amici, conoscenti ed addirittura estranei.
Senza finire per toccare argomenti del tutto equivoci (che non era assolutamente mia intenzione evocare...), diciamo subito che parliamo di piacere si, ma di quello legato agli alimenti.
Non sai cosa mangiare al mattino?
Tranquillo sei in buona compagnia. La colazione è il cruccio di molti: c'è chi ha una fame esagerata e chi ha difficoltà a mandare giù un solo boccone. In ogni caso le idee su cosa mangiare
scarseggiano sempre e si finisce spesso per trascurare il pasto più importante della giornata.
Sta di fatto che la qualità di questo pasto può influenzare l'andamento della giornata in termini di energie e concentrazione (vedi: Ricordati di svegliarti con il piede giusto).
Per valutare se un soggetto deve perdere peso o meno, bisogna tenere in considerazione anche la presenza di fattori di rischio cardiovascolare (diabete, fumo, sedentarietà, ipertensione, dislipidemia, circonferenza vita..).
Il calcolo del BMI non consente di fare una distinzione tra massa magra e massa grassa, elementi fondamentali per la corretta valutazione dello stato del soggetto. Infatti il BMI non tiene conto del contributo delle singole componenti che costituiscono l’individuo in quanto il peso è una misura complessiva dei vari compartimenti corporei (massa magra, massa grassa, acqua corporea e massa ossea).
Consideriamo a tal proposito l’immagine a fianco, entrambi i soggetti hanno stessa altezza e stesso peso e quindi stesso BMI. Il valore ottenuto è 31, quindi, secondo i valori di riferimento (vedi: Indice di massa corporea: cos’è e come calcolarlo), entrambi risultano in una condizione di obesità di primo grado.
Ma la composizione corporea di Marco secondo voi è uguale a quella di Giorgio??
Direi proprio di no!
Negli anni 50 Jean Vague identificò i modelli di distribuzione del grasso corporeo, essi rappresentano un sistema di classificazione delle zone in cui si accumula maggiormente massa grassa.
Le zone variano in base al sesso e ad ognuna è associata una determinata morfologia.
Alla donna è associata la tipologia ginoide, definita anche “a pera”, per l’accumulo di grasso localizzato prevalentemente su fianchi, glutei e cosce, mentre all’uomo è associata la tipologia androide, “a mela”, per il prevalente accumulo di grasso nella zona addominale.
L’Indice di Massa Corporea (in inglese BMI) viene utilizzato per la valutazione generale del proprio peso corporeo ovvero identifica se una persona si trova in una condizione di normopeso, sovrappeso o obesità. Ma come ho specificato, si tratta di una valutazione generale in quanto non tiene in considerazione di importanti parametri che mi permettono di identificare con precisione la condizione fisica in cui si trova un soggetto.
Il BMI viene classificato come indice pondero-staturale in quanto mette in relazione peso e statura di un soggetto per valutarne il grado di obesità. Studi hanno dimostrato la sua correlazione a fattori di rischio e ad un aumento del rischio di mortalità per valori di BMI uguali o superiori a 30 kg/m² (vedi: Indice di massa corporea: cos’è e come calcolarlo).
E’ una misura molto utile su grandi popolazioni ma ci sono alcuni aspetti da considerare, soprattutto quando viene applicato su base individuale!
L'olio di palma si ricava dai frutti dell'omonima pianta (Elaeis guineensis), originaria dell'Africa ed oggi coltivata nelle zone tropicali del continente americano e soprattutto in Malesia ed Indonesia.
Dai frutti di questa pianta si ricavano due diverse tipologie di olio: l'olio di palma propriamente detto, ottenuto dalla polpa, e l'olio di palmisto, ottenuto dai semi.
E’ notizia di questi giorni che la Ministra francese Ségolène Royal ha annunciato pubblicamente “Non mangiate la nutella, contiene olio di palma” spiegando che la produzione dell’olio incriminato comporta “danni notevoli” e “deforestazione massiccia che come conseguenza ha il riscaldamento climatico”.
Neanche avesse detto falsità, che non si è fatta attendere la risposta indispettita del nostro Ministro all’Ambiente Gian Luca Galletti che non si è fatto scappare l’occasione (per stare zitto) per difendere a spada tratta l’italianità del prodotto, ma senza scendere nel dettaglio, limitandosi a dire “Ségolène Royal sconcertante. Lasci stare i prodotti italiani. Stasera per cena... pane e #Nutella”, improvvisandosi quindi per l’occasione, anche nutrizionista.
L’indice di massa corporea (IMC) o anche chiamato in inglese Body Mass Index (BMI) è un parametro molto utilizzato per la valutazione GENERALE del proprio peso corporeo. E’ un modo semplice e veloce per capire se si è in sovrappeso o in una condizione di obesità.
Il calcolo è altrettanto semplice e si ottiene mettendo in rapporto il peso espresso in kilogrammi con il quadrato dell’altezza espressa in metri.
Questa è senza dubbio la mia etichetta preferita, perchè raffinata, sottile, difficilmente si capisce dove stia l'inganno. Si legge farina di frumento integrale 90% e si pensa "perfetto, più di così..." ed invece subito dopo tra parentesi ti dicono di cosa è fatta questa fantomatica farina integrale e cioè da farina di frumento raffinata e crusca. Tipico esempio di finto integrale difficilmente smascherabile.
Mangiare cereali integrali apporta vantaggi significativi alla nostra salute tanto che sempre più persone se ne stanno convincendo e forti di questa loro nuova certezza si dirigono al supermercato in cerca di biscotti, pane, cracker e fette biscottate ricchi di fibre.
Ma siamo sicuri che questi prodotti siano veramente integrali?
Il professor Franco Berrino, medico ricercatore ed epidemiologo dell’ Istituto Europeo di Oncologia (IEO) definisce la farina tipo 00 come “il più grande veleno sulle nostre tavole”.
Di fronte ad una affermazione del genere, da parte di uno tra i più accreditati esperti di nutrizione attualmente in circolazione, è quantomeno doveroso non trascurare le sue parole.
Ma facciamo chiarezza.
Negli ultimi tempi se ne stanno sentendo di tutti i colori: diete miracolose, pillole rivoluzionarie, strumenti dimagranti, attrezzi ginnici capaci di farci tornare in forma soltanto osservandoli,… tutti alla ricerca della scorciatoia capace di cancellare anni ed anni di incuria nel più breve tempo possibile.
Una corsa alla delega che si concluderà con l’insuccesso solo dopo averle provate tutte e con il risultato di averci fatto scoraggiare e con il serio pericolo di (ri)farci sedurre dal potere consolatorio del cibo.
Purtroppo (udite udite) non esistono segreti ne tanto meno scorciatoie.
Il sentiero che porta ad uno stato di forma e salute ottimale è in salita, lungo e faticoso, soprattutto quando per anni si è camminato in discesa e senza mappa ignari di dove si stesse andando ma consapevoli di essersi allontanati dalla giusta via.
Succede molto spesso che nell’arco di una nostra giornata inseriamo più impegni di quelli che realmente siamo in grado di portare a termine. Il lavoro, i figli da portare a scuola, la nonna da
portare dal dentista, la macchina da portare dal meccanico, la casa da pulire, quella nuova camicia andata in saldo da andare a prendere, la riunione di condominio sono tutti impegni
inconciliabili a cui non si può dire no; figuriamoci se dovessimo aggiungerci anche dell’attività fisica, fare la spesa e cucinare in modo corretto e magari qualche tecnica di rilassamento.
Di fronte a tutto ciò chi trova il tempo di fermarsi al supermercato a leggere l’etichetta di un pane integrale per capire se è vero integrale o no? (vedi anche: Vero integrale o finto integrale? Ecco come riconoscerlo.)
“E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa, a fare la tua rosa così importante”, scriveva Antoine de Saint-Exupery nel Piccolo Principe.
Se così veramente fosse, quale importanza potrebbe rivestire nella nostra vita, un’attività che occupa un terzo della nostra esistenza?
Lo stress è una componente costante della nostra vita. Chi non ha mai attribuito la causa di un suo malessere allo stress? A volte lo diciamo per minimizzare come per dire “non è niente” altre volte con tono più rassegnato.
Prima cosa da dire sullo stress è che rappresenta una risposta normale dell’organismo ad una qualsiasi forma di pressione, come una sorta di “stato d’allerta” che a seconda delle circostanze può assumere una valenza positiva o negativa sulla nostra vita.
Secondo alcuni studiosi, lo stress fino ad un certo livello è funzionale al miglioramento di una prestazione ma livelli di stress eccessivi diventano controproducenti (Teoria di Yerkes e Dodson).
La ricerca scientifica negli ultimi decenni ha sfornato un’enorme quantità di dati, tutti concordi nell’affermare un concetto: l'attività fisica regolare e di intensità adeguata è un fattore di cruciale importanza per il mantenimento di un buono stato di salute e per la prevenzione di numerose malattie croniche.
La colazione! Punto dolente per alcuni, momento di piacere per altri. Siamo sicuri di conoscere quanto sia importante cominciare la giornata con il piede giusto?
L’organismo umano è programmato per introdurre calorie e nutrienti la mattina.
Ciò che però spesso accade è che, durante la colazione, introduciamo prevalentemente zuccheri semplici o ancora peggio ci capita di saltarla direttamente perdendo così l’occasione perfetta per nutrire il nostro organismo.
Avere un adeguato apporto di proteine non è requisito esclusivo di chi vuole avere un fisico statuario o di coloro che praticano body-building, ma una necessità di ogni organismo
umano.
Le proteine svolgono una infinità di funzioni nel nostro organismo, ed ovviamente tra queste funzioni quella più evidente è la funzione plastica, ovvero la capacità di rifornire gli aminoacidi necessari per i processi di rinnovamento dei tessuti.
Ho parlato di “rifornire”, infatti quotidianamente il nostro corpo distrugge le vecchie proteine, costituenti di tessuti, organi, sangue, enzimi… rimpiazzandone con delle nuove.
Pane e paste fanno ingrassare? Si ma solo se consumati in eccesso.
I cereali rappresentano il pilastro della Dieta Mediterranea, proclamata dall’UNESCO “patrimonio dell’umanità”. E' quindi importante conoscerli bene.
Mangiare frutta e verdura fa bene. Tutti lo sanno e tutti lo dicono. E' una frase talmente ridondante che appena ci sediamo a tavola ce ne dimentichiamo.
La frutta e la verdura fanno benissimo, ma quando a tavola abbiamo ancora fame cerchiamo salumi e formaggi, ci buttiamo sul dolce, o comunque aprendo il frigo o la dispensa cerchiamo qualcosa che ci gratifichi. E’ probabile che se succede questo la quantità di verdura finora consumata non sia sufficiente.
Si, direte voi, ma la verdura non è buona come il salame!!
Dipende, risponderei io, dal tipo di sapori a cui siete abituati.
E’ ancora convinzione comune quella di dover mangiare a pranzo solo la pasta e la sera solo proteine con un pò verdura, evitando i carboidrati come se finalmente avessimo scoperto i reali responsabili al nostro aumento di peso e poi aumentiamo di peso lo stesso.
Non è il carboidrato di per sè mangiato alla sera il problema del nostro aumento di peso, semmai quanto ne mangiamo e la sua qualità.
Le linee guida della corretta alimentazione, basate sulle recenti evidenze scientifiche, sostengono che bisogna assumere ad ogni pasto proteine, grassi e carboidrati di buona qualità ed in
equilibrio tra loro, smentendo, in questo modo, le vecchie credenze di una dieta "dissociata".
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